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Come far diventare il bicchiere mezzo pieno?

Gli studi sull’ottimismo, condotti da Martin Seligman, hanno permesso di riconoscere le caratteristiche dello stile di pensiero degli ottimisti e dei pessimisti.

Dal punto di vista scientifico l’ottimismo è la capacità di perseverare verso un obiettivo, superando difficoltà e ostacoli, e non un tentativo consolatorio di vedere il mondo in modo ingenuamente positivo.

Inoltre, è stato dimostrato che gli ottimisti in genere conseguono migliori risulati in ambito personale, professionale e sportivo e che solitamente godono di uno stato di salute migliore rispetto ai pessimisti. Se, da un lato, è normale abbattersi per qualche tempo dopo un risultato negativo nel lavoro o nello studio, o dopo una delusione nelle relazioni personali, dall’altro, quando lo sconforto, la tristezza e i pensieri negativi si protraggono a lungo e si avverte un generale senso di immobilismo e di impossibilità d’azione, si può giungere ad abbandonare la realizzazione di importanti obiettivi personali.

Questa condizione di tristezza e di inattività si protrae più a lungo nei pessimisti, ed è anche chiamata impotenza appresa, o learned helplessness, e può costituire un fattore di rischio per la depressione.

Il pessimista è solitamente convinto di non poter far nulla per modificare una situazione spiacevole, con conseguenti emozioni di frustrazione, di tristezza e di ansia.

Tuttavia, si può gradualmente cambiare atteggiamento e uscire da una condizione di immobilismo e di impossibilità di azione e ritrovare la capacità di perseguire i propri scopi. Poiché ogni persona tende a dare una spiegazione agli eventi che accadono, quando la spiegazione porta a credere che non sia possibile fare niente per migliorare la condizione in cui ci si trova, si resta a lungo vittima della tristezza e di altre emozioni spiacevoli, preda di un circolo vizioso che porta a vedere la situazione in un modo sempre più catastrofico e pessimista.

Con un percorso psicologico adeguato, è possibile modificare questo atteggiamento, abbandonando così la tendenza al pessimismo per adottare uno stile di pensiero ottimista e costruttivo, che permette di superare più velocemente i momenti difficili e di riconquistare prima il benessere.

La dott.ssa Corsale si occupa da anni di educazione all’ottimismo, anche tenendo corsi nelle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia, ed è coautrice, con il collega dr. Stefano Marchi, del capitolo “Training per l’apprendimento dell’ottimismo” del volume “Psicologia Positiva – Applicazioni per il Benessere” (a cura di: Goldwurm e Colombo), edito da Erickson.

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